Un’importante indagine condotta dall’Agenzia Europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro (Eu-Osha, versione europea dell’ OSHA americano  Occupational Safety and Health Administration)  ha analizzato i fattori di rischio del cancro professionale in Europa, con l’obiettivo di influenzare le politiche europee e aziendali relative alla prevenzione e alla lotta contro il cancro legato al lavoro. I risultati preliminari sono stati presentati durante la conferenza “Preventing Work-Related Cancer” a Madrid il 20 novembre.

L’indagine si è concentrata su sei Stati membri dell’Unione Europea: Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria e Finlandia. I ricercatori hanno intervistato i lavoratori esaminando la loro esposizione a ventiquattro diversi fattori di rischio legati al cancro. I partecipanti sono stati selezionati attraverso un campione casuale, e sono state raccolte 24.402 schede durante il processo.

I risultati dell’indagine verranno comunicati gradualmente nei mesi successivi, ma alcuni dati preliminari sono già stati evidenziati:

  1. Fattori di Rischio Frequenti: Tra i fattori di rischio più comuni, spiccano le radiazioni ultraviolette di origine solare, i gas di scarico dei motori diesel, il benzene, la silice cristallina respirabile e la formaldeide.
  2. Esposizioni Multiple: Circa il 60% dei lavoratori nelle attività minerarie, estrattive ed edilizie hanno riportato esposizione a più di un fattore di rischio.
  3. Esposizione nelle Micro e Piccole Imprese: C’è un aumento significativo (+1,3 probabilità) dell’esposizione nei lavoratori impiegati in micro e piccole imprese rispetto a quelli nelle medie e grandi aziende.

Il Direttore Esecutivo Eu-Osha, William Cockburn, ha sottolineato l’importanza di questa indagine, affermando che essa fornisce una visione approfondita dell’attuale scenario di esposizione al rischio di cancro nei luoghi di lavoro. Cockburn ha evidenziato che questa è la prima volta in cui uno studio valuta l’esposizione combinata, coinvolgendo anche lavoratori spesso trascurati, come quelli autonomi o impiegati in micro e piccole organizzazioni di varie professioni. Si prevede che questo studio contribuirà in modo significativo al miglioramento delle misure preventive e all’aggiornamento delle politiche basate su dati oggettivi riguardanti la salute e sicurezza sul lavoro in Europa.