L’incremento del numero di donne presente negli ambienti di lavoro ha fatto sì che siano aumentate le ricerche in campo medico: è importante conoscere i fattori di rischio presenti in diverse attività lavorative e quali effetti negativi potrebbero avere sulla gravidanza delle lavoratrici.
Qual è il primo step per tutelare la lavoratrice in gravidanza?
È necessario prevedere il Documento di valutazione Rischio Lavoratrici madri per analizzare e identificare le operazioni incompatibili indicandone eventuali misure di prevenzione e protezione, per cui:
modifica delle condizioni di lavoro e/o dell’orario di lavoro;
spostamento delle lavoratrici ad altra mansione non a rischio; e se non è possibile, deve fare richiesta di interdizione anticipata dal lavoro.
Esempi di fattori di rischio ed eventuali effetti sul bambino?
Ad esempio, secondo il rapporto INAIL su “La tutela della gravidanza nei luoghi di lavoro” del 2018 le donne che lavorano nel settore agricolo, nella sanità, per le industrie farmaceutiche, studi dentistici o anche lavanderie, sono esposte al rischio chimico. Questo può comportare aborti spontanei o problematiche nello sviluppo del bambino.
Quali sono, invece, i principali fattori di rischio per chi non entra necessariamente in contatto con materiali pericolosi, sostanze tossiche, ma per chi è legata più che altro a fattori organizzativi?
In questo caso ci sono professioni come infermiere, medici, operaie se parliamo di turni; artigiane, addette al settore trasporti, commesse per quanto riguarda le posture incongrue. In entrambi i casi il rischio è una gravidanza difficile, l’eventualità di un aborto spontaneo, oppure il bambino potrebbe nascere prematuramente e/o sottopeso.
In gravidanza lo sviluppo del bambino è un processo molto delicato, soprattutto nei primi 3-4 mesi di vita intrauterina, quindi è necessario prestare molta attenzione ai possibili danni.
D’altra parte, la gravidanza non è uno stato invalidante, si può serenamente lavorare fino ai termini stabiliti per legge godendosi un momento bellissimo e continuare, in parte, a proseguire con la propria vita senza limitazioni estreme.
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