Le vibrazioni meccaniche sono considerate agente fisico di rischio nel “testo unico” sulla sicurezza del lavoro, d.lgs. 81/2008 (al Titolo VIII, capo III): operare in presenza di vibrazioni può comportare un forte disagio nell’attività lavorativa pur non conducendo necessariamente a effetti patologici.

Quali tipi di vibrazioni esistono?

A seconda delle parti del corpo coinvolte, le vibrazioni si distinguono in due tipologie:

  • trasmesse al sistema mano-braccio derivano da un’apparecchiatura vibrante che nell’uso normale va impugnata dal lavoratore con una o con entrambe le mani, ci riferiamo ad esempio a trapani, martelli demolitori, smerigliatrici, motoseghe, decespugliatori, ecc..
    I principali problemi di salute che ne possono derivare sono: disturbi vascolari (sono i più comuni e corrispondono generalmente alla sindrome di Reynaud o “sindrome del dito bianco”), osteoarticolari, neurologici e muscolari.
  • trasmesse al corpo intero sono quelle ricevute a bordo di macchine semoventi su gomma o su cingoli e mezzi di trasporto – attraverso sedili di guida o pianali -, oppure quelle ricevute in prossimità di macchine fisse. Parliamo ad esempio di escavatori, pale meccaniche, carrelli elevatori, ecc., impiegate in edilizia, nei cantieri stradali, nelle cave, in agricoltura.
    Il settore dei trasporti interessa autisti di camion, autobus, treni, tram, aerei, elicotteri, imbarcazioni.
    Anche macchine fisse quali frantoi, vibrovagli, ecc., possono trasmettere vibrazioni al corpo dei lavoratori che stazionano in piedi su pavimenti o piattaforme solidali alle macchine e quindi vibranti.Può costituire una fonte di rischio per la salute, a causa delle sollecitazioni indotte negli apparati e negli organi interni.

Come possiamo aiutarti?

I nostri Tecnici qualificati si occupano della stesura del Documento di Valutazione dei rischi Vibrazioni meccaniche a seguito dei seguenti step:

  • Sopralluogo e rilevamento dati
  • Individuazione delle macchine, attrezzature e lavorazioni potenzialmente a rischio
  • Valutazione con il datore di lavoro, rappresentante dei lavoratori, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e gli stessi lavoratori delle situazioni lavorative rilevate in modo da poter meglio definire i tempi e le modalità di esposizione al rischio
  • Misurazione strumentale mediante accelerometro o utilizzo di dati bibliografici
  • Calcoli di esposizione mansioni
  • Discussione ed eventuale stesura di un programma di attuazione che prende in considerazione il concetto di miglioramento continuo, lo stesso valutato e approvato dalle parti.

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