È l’effetto del rumore sul sistema uditivo. Nel contesto lavorativo è in diretta relazione con il livello sonoro e la durata dell’esposizione per cui, superati determinati limiti, c’è rischio di danno irreversibile all’ apparato uditivo, spesso accompagnato ad acufeni (percezione di ronzii, fischi, ecc.) che in alcuni soggetti divengono l’aspetto più insopportabile della malattia.
Gli step di Valutazione del rischio.
In azienda i nostri tecnici si preoccupano di:
- Sopralluogo con ausilio della planimetria aziendale
- Individuazione dei punti di rilievo
- Utilizzo del fonometro per la rilevazione del rumore: vengono effettuate diverse misurazioni durante momenti diversi della giornata e si individua il picco in cui il rumore è più forte. Da qui, attraverso un algoritmo che tiene conto non solo dei dB rilevati, ma anche della durata dell’esposizione su tutta la giornata lavorativa, il tecnico rilascerà la valutazione di rischio
Valori limite di riferimento.
Il livello di esposizione giornaliera al rumore è il principale descrittore del rischio da esposizione al rumore definito dal D.Lgs. 81/08 che fissa tre soglie per la valutazione dei rischi: il valore inferiore d’azione pari a 80 dB, il valore superiore d’azione pari a 85 dB e il valore limite pari a 87 dB. Questo significa che sotto gli 80 dB il rumore non è rischioso quindi non è necessario ricorrere ad azioni preventive, fra gli 80 e gli 85 dB è consigliabile utilizzare tappi per le orecchie, fra gli 85 e gli 87 dB l’uso dei tappi diventa obbligatorio, sopra gli 87 dB i tappi non sono più sufficienti, è quindi necessario:
- Azionarsi per cercare di ridurre il rumore
- Isolare il macchinario in modo da non coinvolgere anche gli ambienti circostanti
- Predisporre cuffie apposite per isolare il lavoratore dal rumore e ridurre le ore di lavoro nel ruolo a rischio
Settori più a rischio.
Le occupazioni a più alto rischio per la perdita dell’udito indotta da rumore riguardano quelle nel settore manifatturiero, nei trasporti, nell’industria mineraria, nell’edilizia, nell’agricoltura e nell’esercito.
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