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Una rilevante quota di lavoratori, per motivi correlati all’ invecchiamento , potrebbe arrivare a non riuscire più svolgere i propri compiti o a doverlo fare con forti difficoltà, peggiorando lo stato di salute e la qualità dell’assistenza erogata ai cittadini.

Di fronte a questa situazione allarmante, quali sono i dati sull’invecchiamento nel comparto? E inoltre quali sono oggi le prospettive e delle possibili strategie da mettere in atto?

Si ricorda innanzitutto la distribuzione del personale per età in Italia prendendo a campione le aziende sanitarie:

  • l’età media attuale (2015) del personale è maggiore di 50 anni ed è ben più alta per le figure professionali della dirigenza (sopra i 53 anni);
  • dall’analisi della piramide delle età è possibile osservare anche come la classe di età compresa tra 50 e 59 anni sia la più numerosa e come a quella di età compresa tra 30 e 34 anni corrisponda invece la percentuale minore;
  • nel corso del 2015 sono cessati dal servizio 24.324 unità di personale e ne sono stati immessi 12.931;
  • gli effetti di un trend poco o nulla gestito si cominciano a intravvedere in quanto si sta prospettando la mancanza di personale medico negli anni attorno al 2020.
Un confronto con la situazione in altri servizi sanitari nazionali (SSN):
  • negli Stati Uniti l’età media del personale infermieristico è di circa 50 anni e si stima che nel 2020 circa la metà di loro raggiungerà l’età pensionabile;
  • in Canada l’età media del personale infermieristico è di 46 anni, e nel 2011 circa il 28% era al di sopra dei 55 anni e il 13% circa la di sopra dei 60 anni;
  • sulla base dei dati raccolti da alcuni Stati europei l’età media degli infermieri occupati oggi è tra i 41-45 anni;
  • in Germania circa il 29% del personale ha 50 anni o più fino a punte del 32% per il personale medico;
  • in Gran Bretagna un recente studio ha rilevato che l’età media del personale sanitario è di circa 47 anni nel 2011 con una tendenza ad arrivare a circa 50 anni nel 2023.
Queste le cause dell’invecchiamento del personale in sanità:
  • prolungamento della vita media ed aumento dell’aspettativa di vita alla nascita;
  • diminuzione dell’indice di natalità almeno nei paesi industrializzati;
  • riforme strutturali a seguito delle crisi economiche;
  • riforma del welfare;
  • riorganizzazione dei meccanismi di spesa e di finanziamento del SSN con conseguente riduzione del turn over;
  • gestione delle risorse umane non adeguata;
  • meccanismi di tutela da rivedere;
  • vincoli normativi e contrattuali.
Infine riportiamo le specifiche indicazioni relative alle aziende sanitarie con riferimento alle possibili conseguenze dell’ invecchiamento della forza lavoro:
  • aumento delle cronicità per gli operatori sanitari e conseguenti ricadute organizzative;
  • maggiore vulnerabilità alle situazioni di rischio;
  • difficoltà nella gestione delle situazioni di sovraccarico psicofisico;
  • assenze dal lavoro;
  • minore qualità e sicurezza nella erogazione delle cure.

Dunque, riguardo al tema dei senior in sanità, l’invecchiamento dei professionisti sanitari è un problema di crescente rilevanza e non ancora adeguatamente assimilato nei meccanismi di gestione del personale e non sono ancora state sviluppate strategie adeguate al riguardo.

A cura di Giovanni Polidoro

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Fonte della notizia: www.puntosicuro.it

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