Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d’equilibrio. E’ noto che l’esposizione umana alla vibrazione meccanica può rappresentare un fattore di rischio rilevante per i lavoratori esposti. L’angiopatia e l’osteoartropatia da vibranti sono riconosciute come malattie professionali. La Commissione dell’Unione Europea (90/326/EEC, Annex I, voci 505.01 e 505.02) e dalla legislazione del nostro Paese (D.P.R. 336/94; (i) voce 52 della tabella delle malattie professionali nell’industria; voce 27 della tabella delle malattie professionali nell’agricoltura.
Su cosa si basa la valutazione dei rischi della vibrazione
I criteri igienistici formulati nell’ambito degli attuali standard e linee guida sono basati su previsioni di prevalenza del fenomeno di Raynaud, a seguito dell’esposizione a vibrazioni mano-braccio. In accordo con gli standard correnti, si assume inoltre che tali criteri siano sufficientemente cautelativi, anche ai fini della prevenzione di altri effetti patologici a carico degli arti superiori, associati all’esposizione a vibrazioni.
I livelli di rischio per l’esposizione a vibrazioni mano braccio fissati dalla Proposta di Direttiva UE sugli Agenti Fisici 94/C230/03 sono:
LIVELLO DI SOGLIA A(8) = 1 m/s2
LIVELLO DI AZIONE A(8) = 2,5 m/s2
VALORE LIMITE A(8) = 5 m/s2
Classificazione delle vibrazioni nella valutazione dei rischi
Vibrazioni libere si verificano quando un sistema meccanico vibra e non è sottoposto ad alcuna forzante. Idealmente, se il sistema non fosse dotato di alcun tipo di attrito; smorzamento o comunque dispersione energetica, esso stesso continuerebbe a vibrare infinitamente nel tempo. Un semplice esempio è il caso di una massa collegata ad un telaio per mezzo di una molla, molla che, all’istante iniziale, era ad esempio compressa.
Vibrazioni forzate si hanno quando una forzante è applicata al sistema. Un esempio semplice è caratterizzato dalla lavatrice; il cui cestello, dotato di un ammortizzatore (per tale motivo definibile sistema vibrante), è continuamente sottoposto a forze rotanti, ossia alle forze d’inerzia generate dalla disposizione asimmetrica dei panni all’interno dello stesso.