In fisica i campi elettromagnetici sono campi tensoriali responsabili dell’interazione elettromagnetica, una delle quattro interazioni fondamentali.
Sono costituiti dalla combinazione del campo elettrico e del campo magnetico; sono generati localmente da qualunque distribuzione di carica elettrica variabile nel tempo e si propaga sotto forma di onde elettromagnetiche.

Come viene svolta la valutazione dei rischi per campi elettromagnetici

La valutazione dei rischi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici è un processo caratterizzato da estrema complessità. Esiste una notevole controversia sulla possibilità di un nesso fra l’esposizione a campi magnetici a frequenze estremamente basse (ELF) ed il rischio di patologie per l’uomo, in particolare il rischio della malattia tumorale.
Nel giugno 2013 è stata pubblicata la nuova Direttiva Europea 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da esposizione a campi elettromagnetici.

Dal 01 luglio 2016 entra in vigore il termine per il recepimento della direttiva e dei nuovi limiti di esposizione, nonché delle relative le prescrizioni.

Sorgenti prese in considerazione nella valutazione dei rischi per campi elettromagnetici

Esempi di sorgenti di campi elettromagnetici, in ambito lavorativo, sono i seguenti:

  • linee di alimentazione elettrica a tensione elevata;
  • sistemi di trasmissione radio;
  • impianti di saldatura;
  • riscaldatori industriali a microonde;
  • apparecchi elettromedicali;
  • magnetizzatori e smagnetizzatori;
  • sistemi per la ricerca di difetti nei materiali.