L’articolo 167 comma 1, del D.Lgs. 81/08, definisce il campo di applicazione del titolo stabilendo che le norme dello stesso titolo si applicano “alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi” che comportano per i lavoratori rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso lombari.
Cosa si intende per la Movimentazione Manuale dei Carichi
Si intende per movimentazione manuale dei carichi qualsiasi attività che comporti operazioni di trasporto o sostegno di un carico per opera di uno o più lavoratori; Esso comprende le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico. Nelle realtà lavorative, le attività di più frequente riscontro sono quelle che comportano il sollevamento/abbassamento di carichi.
L’uso della forza manuale per trasferire oggetti o persone è tra gli elementi di possibile sovraccarico meccanico del rachide dorso-lombare e della spalla.
Alcuni esempi sono pazienti non autosufficienti, disabili motori, bambini negli asili e nella scuola materna.
Durante le operazioni di movimentazione manuale si determinano, tra le altre, forze compressive sulle strutture del rachide lombare (dischi intervertebrali; limitanti vertebrali; articolazioni interapofisarie) che singolarmente, e ancor più se ripetute e cumulate, possono condurre a microlesioni e lesioni delle strutture stesse.
Cosa prende in considerazione la Valutazione Rischio Movimentazione Manuale dei Carichi
Le forze compressive (o “di taglio”) sono determinate:
- dalla postura assunta
- dal peso e delle dimensioni dell’oggetto movimentato
- dal tragitto che l’oggetto deve compiere
- dalle caratteristiche antropometriche e di genere del soggetto